Quattromila anni e non sentirli...



Opinione di lallacare .

E' l'alba del 29 dicembre. Oggi, alla tenera età di 50 anni parto per il mio primo viaggio all'estero. Sono il classico esempio di provincialotta che non ha mai varcato il confine nazionale. Il precariato e un mutuo oneroso non sono proprio amici delle agenzie di viaggio, va da sé. Ma il 2008 è stato per me un anno magico, un anno carico di doni, e questo è "IL" dono. Una crociera sul Nilo. Luogo dei sogni, odoroso di pagine studiate sui libri delle medie, di cui credo di saper molto e non so nulla. Parto piena di letture di manuali, guide, siti internet specializzati: esercizio inutile. La natura è benigna con i turisti entusiasti, fa dimenticare ogni stupido nozionismo e vi farà immergere nel viaggio con occhi resi puri da quel pizzico di ignoranza umile, che vi raccomando di indossare.

"1° giorno: Roma-Luxor". Abbandoniamo un'Italia gelida e soleggiata e dopo circa quattro ore atterriamo di notte a Luxor. Lì mi accorgo che il mio inglese (the cat is on the table) è assolutamente inutile. L'inglese si parla nei battelli, lo parlano le guide, lo parlano (male almeno quanto me) negli alberghi. Il funzionario che deve farmi compilare il permesso turistico non lo parla, e mi dà istruzioni in arabo, su un modulo scritto in arabo. Ci è chiaro in poco tempo che possiamo scrivere quello che vogliamo, non farà differenza. A loro basta una firma, ed è tutto. Arriva la baby sitter della Eurotravel che ci traghetta su un pullman. Lì conosciamo la nostra guida, l'ineffabile Sohby. Assomiglia pericolosamente a Wess, se Wess fosse un po' infingardo. Sarà la guida che ci aprirà il mondo dei segreti egizi, che ci terrorizzerà con balle stratosferiche, che farà eleganti conferenze sulla storia del suo Paese, un tiranno sorridente ed affabulatore, furbo come una faina, che disprezza velatamente i turisti del Mar Rosso, ma anche noi italiani incolti e rozzi. Lo conquistiamo dopo due minuti, è nostro.
La Nile Quest, quella che sarà la nostra casa, è una barca elegante. Non c'è nessuna donna che lavora a bordo, son tutti uomini. E l'80% si chiama Ahmed, quindi si fa pure un gran figurone a salutarli. Andiamo a letto prestissimo, perché domani si parte alle 4,30. QUATTROETRENTA??????????

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