Greg d’Arabia, una serata principesca




Dubai, dal nostro corrispondente Albertogregori72

Non c’è immagine o fotografia che possa rendere giustizia alla magnificenza del Burj al Arab. Qualcuno potrebbe pensare...alla fine è solo un hotel lussuoso, frutto della sfrontatezza e della ricchezza dei petroldollari, un miserabile schiaffo alla povertà e alla gente che lavora per campare.
Non lo si può negare: ma io aggiungerei che resta un simbolo incontrastato della capacità umana di realizzare un’opera architettonica in grado di far sognare per la sua perfezione, per la sua classe e sontuosità, anche se per solo una notte, una sera, o poche ore.

Purtroppo per la maggior parte delle persone, resta un sogno proibito: spendere 1600 euro per una notte da pachà nell’unico 7 stelle del mondo è inimmaginabile. Ma c’è una soluzione, più a portata di mano, per assaporare in una serata l’incanto e la magia del Burj: una cena presso uno dei suoi ristoranti meno esclusivi, il Bab al Jam. Certo, in questo modo non avrete la possibilità di scorrazzare per una delle suite che vanno dai 170 fino ai 780 metri quadrati, servite 24 ore al giorno dal maggiordomo privato, ma avrete pur modo di ammirare l’incredibile lobby, i saloni sfarzosi, i giardini esterni con le viste mozzafiato su Dubai.

Il prezzo? Meno proibitivo di quanto si possa pensare, provare per credere!
Prima cosa da fare è muoversi per tempo e prenotare con largo anticipo: mandate una email di richiesta prezzo e prenotazione, vi risponderà un agente del ristorante che vi informerà su tutto, vi chiederà la carta di credito a garanzia della prenotazione, l’orario preferito e vi fornirà qualche indicazione, del tipo che è richiesto un abbigliamento smart casual, di mettere in modalità silenziosa il cellulare, che non è possibile fare foto nel ristorante (io le ho fatte, chiedendo il permesso, ma non al buffet). Vi chiederanno inoltre se avete esigenze ed intolleranze alimentari e se per caso festeggiate qualche evento speciale (io ho risposto che festeggiavamo il compleanno di mia moglie).


Decidiamo di arrivarci a piedi e ci presentiamo di fronte all’accesso del ponte che collega l’hotel, visto che il Burj è costruito in mezzo al mare. Davanti a noi si presenta una specie di esercito armato che controlla un sacco di persone che fotografano l’hotel dalle sbarre, addirittura ci sono enormi dissuasori mobili per bloccare le auto. Presentiamo la nostra prenotazione e subito ci accoglie un responsabile con un: Welcome dear Mr Alberto. Attraversiamo l’accesso e dal quel momento possiamo girare liberamente per tutte le aree comuni dell’hotel: percorriamo il lungo ponte sospeso che offre magnifiche viste sulla vela del Jumeirah Beach Hotel, sul Madinat e su spiagge bianchissime, fino ad arrivare di fronte all’imponente facciata del Burj, alto 321 metri: incredibile, dall’esterno sembra fantascienza, un’astronave di Star Trek: cambia colore ogni 10 secondi, passando dal giallo al viola, dal blu al rosso. Tutte le persone che incontriamo ci accolgono con un sorriso e con estrema gentilezza.

Entriamo nella hall e restiamo senza parole: una lunga scala mobile sale al piano superiore, affiancata da due acquari giganteschi: davanti a noi fontane danzanti, salotti da marajà, cascate elaborate e l’immensa struttura del complesso, che in altezza sembra non finire mai, con un caleidoscopio di colori dove predominano il blu, il bianco e l’oro. Chiediamo informazioni e ci accompagnano al nostro ristorante ed al nostro tavolo riservato. Qui mi aspettavo un ambiente più elegante, formale ed ampio: invece troviamo arredamento curato ma senza eccessi, veniamo subito messi a nostro agio dai camerieri, spigliatamente simpatici pur garantendo un servizio eccellente e troviamo un buffet di dimensioni non esagerate ma curatissimo nei dettagli. Il cibo è presentato con minuzie e classe unica, in piccole porzioni, con gli chef immediatamente pronti a non fare mai mancare nulla: impressionante l’angolo con gli antipasti di pesce, immersi nel ghiaccio, dove si trovano aragoste, gamberi, ostriche, granchi, sushi otre a varie tipologie a me sconosciute. Le pietanze principali richiamano sia il gusto arabo che quello internazionale, mentre nell’angolo barbecue è possibile farsi cucinare a piacimento e volontà ogni genere di carne, tonni, pesce spada, salmoni. Non deludono nemmeno i dolci, molto elaborati e presentanti con degna magnificenza e la frutta fresca, con fragole grosse come mandaranci. Avevo letto che ogni ingrediente utilizzato in cucina arriva direttamente dal paese di origine: così il grana padano arriva dall’Italia, la frutta esotica dall’oriente e così via.

Al termine della cena, si presentano di fronte a noi i camerieri con una torta con candelina, rivolgendosi a mia moglie canticchiando Happy Birthday
Visto che ormai siamo saturati di cibo, ci impacchettano il dolce da portare via, con tanto di scatola targata Burj al Arab, the worlds most luxurious hotel.
Persino gli stuzzicadenti sono personalizzati.
Al termine della cena usciamo sulle terrazze e i giardini: di fronte a noi si presenta tutta Dubai illuminata.

Un sogno che è finito dopo poche ora ma che ormai sarà difficile da scordare.

Commenti

Barbara ha detto…
Bene Greg, a organizzare la cena di trivago ci pensi tu vero?