La formazione alberghiera ai tempi 2.0

Emilio De Risi, Direttore marketing ed iniziative editoriali Job In Tourism

*La formazione nell'hotellerie, quanto è importante investire in questo momento?

È vitale in ogni settore economico, ma in un ambito fortemente “esperienziale” come quello turistico ricettivo questa esigenza è molto più forte. Purtroppo non sempre gli investimenti in formazione sono adeguati, un peccato anche perché oltre ad essere un’arma per migliore le performance aziendali è uno straordinario strumento per la fidelizzazione del personale.

Corsi universitari e post universitari sul turismo, ritieni si stiano adeguando al web e alla brand reputation sui social media con egual tempistica?


In molte realtà formative sono presenti dei moduli concernenti il web, direi che probabilmente accade maggiormente nei corsi post universitari. È altresì vero che l’importanza del web all’interno della formazione crescerà quanto più nel comparto alberghiero si andranno a delineare delle specializzazione anche all’interno degli organigrammi. Per quanto riguarda la brand reputation l’attenzione deve essere tout court: social media, Crm, comunicazione e procedure aziendali devono essere viste sempre più con uno sguardo d’insieme.

*Voi di Job In Tourism seguite gli sviluppi del settore sia dal punto di vista della formazione che del mercato, come procedono questi due settori?

In genere i modelli formativi seguono il mercato e le esigenze del momento, solo pochi pionieri impostano la formazione in modo tanto pionieristico da divenire anticipatori del mercato.

*Cosa consiglieresti a chi vuole investire oggi in un Hotel, come scegliere il suo personale, a quali requisiti guardare?

In hotel, oggi come ieri, sono rimaste inalterate molte delle competenze necessarie. A quelle “hard” tipiche di ogni reparto devono affiancarsi abilità “soft” quali capacità di negoziazione, risoluzione dei problemi in tempi rapidi, empatia con la clientela. Circoscrivendo il tutto si potrebbe dire di individuare e formare di collaboratori in grado di far vivere quell’esperienza che è stata venduta al cliente.

*E, invece, chi vuole formarsi nel turismo, quale la strada piu' consigliata?

In questo caso la prima cosa da fare è distinguere l’ambito di lavoro. Se parliamo di reparti operativi (pensiamo alla cucina e alla sala), ritengo che gli istituti alberghieri rappresentino sempre una tappa formativa importante, così come gli istituti tecnici per il settore agenziale. Anche nel privato esiste molta scelta formativa. In questo caso, dovendo investire del denaro, è buona norma informarsi sulla solidità dell’ente di formazione, sui programmi e sui relatori. Parallelamente per figure che dovrebbero occupare posizioni di maggior livello è molto vasta la scelta di percorsi universitari e post universitari. In questo caso,però, ci troviamo avanti ad un modello in forte transizione che ancora deve trovare il suo equilibrio tra due esigenze: quella di infondere sempre più modelli e cultura manageriale e quella tipica del saper fare, connaturata e intrinseca al settore alberghiero.


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