Rovaniemi

Il mio primo post trivaghino ;=)))
Vi voglio postare il racconto di Rovaniemi...spero vi piaccia!

30.12.2008 h 10.40
Dopo più di 12 ore di viaggio in treno (per fortuna siamo riusciti a prenotare la cuccetta, cosa che invece non ci è riuscita per il ritorno...) partendo da Helsinki, sonnecchianti e mangiando una pulla, il tipico dolcetto finlandese speziato di cannella e zenzero, arriviamo nella piccola stazione di Rovaniemi. Ormai sono ore che ammiriamo il paesaggio lappone: campi sterminati ricoperti di neve, qualche casetta in legno rossa o azzurrina, stazioni ferroviarie circondate da alberi tanto da sembrare di essere in mezzo alla foresta…
insomma tutta la neve che ricopriva i binari, i tetti, le strade di Rovaniemi non ci ha più di tanto impressionato, anche se arrivare fino al nostro b&b a piedi con le valigie non è stata proprio una passeggiatina! Le ruote dei trolley scivolano che era un piacere su quel manto di neve ghiacciata che ricopriva sia l’asfalto che i marciapiedi, tanto che alle volte te li ritrovavi direttamente sui talloni soprattutto nelle discese!
Per arrivare a Yliopistonkatu, la via che, attraversando un immenso lago ghiacciato, porta verso le zone periferiche di Rovaniemi e dove si trova il b&b Haase, la casa/alloggio dove ci siamo fatti coccolare a suon di succhi di mirtillo e dolcetti fatti a mano, passiamo accanto all’imponente chiesa luterana, unica chiesa della città, che visiteremo più tardi.

Da fuori è davvero notevole e la neve non fa che abbellirla ancora di più. All’interno è spoglia, come è consuetudine nelle chiese di questa religione e in questa desolazione spiccano maggiormente i pochi dettagli presenti: un simpatico alberello stilizzato con i sacchetti per le offerte, l’enorme organo, le poche scene della vita di Gesù raffigurate senza molti fronzoli sulle colonne portanti e il particolare affresco dell’altare dove viene presentata una Crocifissione se non unica, quanto meno rara, in quanto alle spalle della croce c’è un paesaggio lappone fatto di foreste e neve, mentre ai piedi del Cristo si trovano da un lato un gruppo di ubriaconi e dall’altro persone “perbene”…direi che questa raffigurazione si piazza come stranezza inmediatamente sotto al quadro di Gesù Bambino che gioca a carte con Sant’Antonio vista in una chiesa sul Cammino di Santiago!
Rovaniemi è stata la nostra “casa” per 3 notti e 4 giorni e posso dire che ho visitato praticamente tutto, ho lasciato alla prossima visita la parte sportiva, non avendo il tempo per farmi una sciata decente (io sono una fondista e intorno alla città ci sono 138 km di piste...ho detto tutto!! Ci sono anche qualche pista da discesa e da bob, ma poca roba tenendo conto che sono sulle piccole colline, un tempo isole circondate dal mare, che abbracciano e proteggono Rovaniemi); inoltre ho deliberatamente dimenticato il Santa Park, un parco divertimenti a tema “babbonatalesco”, che spero di poter rivedere insieme a miei futuri bimbi che sicuramente lo apprezzeranno!
Per il resto Rovaniemi è una località incentrata sul turismo quasi di massa, purtroppo non lo si può negare, con prezzi alti per qualsiasi sciocchezza vogliate comprare o fare, ma è anche la città di Babbo Natale e questo la rende davvero speciale, magica oserei dire, grazie a un cielo stellato da far paura e le mille decorazioni che illuminano soprattutto la via principale, una strada pedonale, perennemente ghiacciata, sebbene il ghiaino la ricopra , con un cumulo di neve dove i bambini giocano e si divertono e un’alta torre dove c’è un orologio digitale che si alterna al termometro. In quattro giorni non siamo mai saliti sopra i -15ºC.
C’è una cosa però che che rende merito a questa piccola cittadina: l’Artikum, un museo interattivo che spiega ogni piccolo dettaglio sulla Lapponia, la cultura, la geografia, la storia...insomma un excursus che riesce a far luce su una terra che pochi conoscono e inoltre fatto in modo tale da renderti attivo, partecipe e molto interessato a notizie che probabilmente se propinate a scuola ti avrebbero ammazzato letteralmente di noia! Se poi durante la visita vi viene fame, fate un salto al ristorante del museo, economico e con ottime pietanze lapponi.
Come ho passato i miei quattro giorni? Bè combattendo il freddo a suon di strati di vestiti, sciarpe e berretti, scoprendo la città vicolo per vicolo, entrando e uscendo dai moltissimi locali dove ci si rifugiava per riscaldarsi, incontrando Babbo Natale (quello vero!) nel villaggio di Santa Claus sulla collina di Ounasvaara e facendo alcune escursioni. Ah le escursioni! Sono vita e sostento di questa cittadina, che ingabbia i turisti in costosissime avventure immersi nella natura quel tanto che basta da farti sentire un po’ lappone anche tu. Solo alla fine ti rendi conto di non esserti allontanato che di qualche centinaio di metri dalla strada principale e anche le escursioni che sembrano più azzardate in realtà sono completamente sicure, ma non per questo meno affascinanti. Il giro con gli husky, la slitta trainata dalle renne, la ciaspolata di notte alla ricerca boreale, queste le più gettonate e queste quelle che hanno riempito le nostre giornate. La spesa è stata davvero esagerata: a persona si parla si 35€ per un miserrimo giro di poco più di dieci minuti, fatto nell’allevamento che si trova affianco al Santa Claus Village, 70€ per la ciaspolata notturna di un’oretta e mezza alla ricerca di un’aurora boreale che non si è fatta viva, ma con compresa magnata di salsiccia in un cottage nella foresta e ben 98€ per l’escursione con le renne, ossia un giro di un’ora nella foresta su una slitta trainata da questi leggendari animali con pausa thè + biscottini nel solito cottage nella foresta e consegna patente di guida internazionale di renne (pensavo giusto di comprarmi una renna da mettere nel giardino...), tutti con guide esperte e pronti a raccontarvi tutto quello che volete sapere su questa magica terra. I conti fateveli un po’ voi... Non so se n’è valsa la pena, non sono una che ama questo genere di escursioni, le trovo posticce e adatte ai cittadini non abituati alla natura, ma è anche vero che difficilmente avrò la possibilità di ritornare in questi luoghi ed assaggiarne il vero spirito, credo che per farlo serva pazienza e molte settimane, i miei miseri quattro giorni mi hanno solo dato l’illusione di quello che veramente è la foresta, di quello che veramente significa vivere a queste temperature polari e di quello che veramente vuol dire affrontare ogni giorno questa natura così ostile.
Per rendere più utili e complete le mie informazioni: l’agenzia che ho arricchito per l’escursione delle renne è la Erasetti Safaris, mentre per la ciaspolata è l’Artic Safaris, di cui voglio assolutamente sottolineare la gentilezza e la disponibilità, oltre a menzionare la nostra mitica guida, dal nome impronunciabile, ma davvero in gamba, un vero crazy man che adora la foresta, va a pescare nel ghiaccio e a cacciare alci, che ci ha fatto vivere almeno un po’ della selvaggia Lapponia con i suoi racconti e le sue canzoni sami (i sami sono il popolo seminomade che vive tuttora nell’estremo nord della Finlandia).
La sera di Capodanno, dopo una sauna che ci ristora dalla nostra passeggiata sotto una tempesta di neve a temperatura davvero proibitive e con un vento che le rendeva ancora più pesanti, ci siamo abbandonati a una vera cena lappone al Nili, un ristorantino che si trova in centro e con nessun dettaglio lasciato al caso, ogni più piccola decorazione era un simbolo di questa terra dalle foto agli oggetti, dal soffitto costruito a simil capanna al legno che imperava su tutto il mobilio. Chiesto informazioni alla padrona del b&b, ci è stato detto essere uno dei migliori ristoranti di cucina locale, dove non dover spendere per forza una fortuna, sempre che non volessimo bere del vino, che essendo importato costa tantissimo in qualsiasi ristorante. La cena è stata davvero ottima e le materie prime della zona c’erano tutte: renna, alce, porcini e frutti di bosco, cucinati in diversi modi e tutti dal sapore delizioso; anche se il costo non è stato economicissimo (126 euro per due persone, ma tenete conto che 30 euro sono andati solo per i due aperitivi iniziali e le birre), siamo stati davvero contenti di poter provare i piatti locali e terminare l’anno con la pancia ben piena! Il resto dei giorni ci siamo sempre barcamenati tra buffet (molto in voga in queste zone) e fast foood, che di certo non mancano, oltre a svariati the&coffee break con relativo dolcetto, riuscendo a rimanere in un budget fattibile. Piccola parentesi: se capitate da quelle parti fate un salto anche allo zoo di Ranua, una piccola cittadina che si trova a un centinaio di chilometri a sud ovest di Rovaniemi, il biglietto d’entrata e il bus vi costerano un pochetto, ma la visita ne vale davvero la pena: gli animali, tutti ovviamenti artici, hanno a disposizioni enormi spazi e voi li potrete ammirare passeggiando direttamente nel bosco attraverso un sentiero di 3 km intorno al quale sono state create queste gabbie, se così si possono chiamare talmente grandi sono. Molti di voi obietteranno che sono comunque animali a cui è stata tolta la libertà, ma io vi fermo subito dicendovi che tutti sono nati in cattività e molti di loro sono più abituati a vedere uomini che altri animali, lo si nota soprattutto per la loro assoluta mancanza di paura nei confronti di noi turisti, alcuni dei quali davvero chiassosi!
Insomma che posso raccontarvi di più di questa città? Io ho passato quattro giorni quantomeno indimenticabili, contornata da così tanta neve da star male e lottando contro un freddo che mai avrei immaginato di sopportare e a tratti addirittura ammirare! Di certo la zona non è ricca di cose da vedere, ma di certo è un ottimo luogo per le persone attive e amanti dalla natura, che vi circonderà anche quando passeggiate per il centro o siete immersi nel “traffico”, gli alberi sono ovunque e anche l’acqua è perennemente presente, anche se la maggior parte coperta da uno spesso strato di ghiaccio e neve; tutto intorno a voi è silenzioso e meditabondo e vi ricorderà quanto può essere duro e diffcile vivere sulla Terra. Un profondo rispetto è nato in me per i popoli che affrontano questo clima giorno dopo giorno, lo amano e vivono di esso, ridendo del malcapitato turista che intabarrato correrà ai ripari in un caldo bar! È un popolo particolare, lontano dalle nostre abitudini, ma su cui non potrete assolutamente lamentarvi, silenzioso, riservato ed educato; tutti questi non possono che essere dei pregi, soprattutto in determinate occasioni.
Per quanto mi riguarda questa veloce tappa in Lapponia non è altro che l’inizio di molti viaggi alla scoperta di questa terra sconosciuta...almeno per ora!
Vi ho convinti? Nooo?!? Farò di meglio la prossima volta, quando tornerò raccontandovi l’emozione di vedere il sole a mezzanotte! ;-P Besitos a todos!
A presto!!

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