Sorelle di padri diversi...


Isole Pelagie...un unico arcipelago che comprende, oltre a Lampione (uno scoglio o poco più), due isole che così diverse non si potrebbe...

cinque sensi vengono stravolti quando si mette piede alle Pelagie...


VISTA: Lampedusa la brulla, questo sassolino piatto, giallo, perso nel blu del mare e del cielo...è così abbagliante, così netto il contrasto con quello che c'è sopra e c'è sotto che quasi ti acceca, appena sceso dall'aereo o dalla nave...ovunque tu sia vedi il mare, vedi l'orizzonte...Lampedusa è praticamente spoglia, la sua terra in balia dei venti che qui soffiano imperterriti. le spiagge di sabbia quasi bianca, il mare tropicale, i pesci gialli e neri che ti nuotano vicino, il sole che si getta nel mare al tramonto, da vedere all'albero del sole. La strisciolina di terra che ti appare di colpo quando sei sull'aereo e non puoi credere che si atterrerà proprio li...a pochi metri dal mare! E' l'isola vista dalle barche dei pescatori che ti offrono una battuta di pesca con loro...quando l'isola ancora dorme...
è un cielo così nero e così ricco di stelle da sembrar finto...
in tanta bellezza, in questo paesaggio violento e selvaggio come noi al nord non siamo abituati a vedere, ogni tanto si erge qualche mostro edilizio...è un pugno allo stomaco...anzi, l'intero paese di lampedusa sembra un unico grande mostro edilizio...scrostato, non intonacato, raffazzonato, kitsch...chi più ne ha più ne metta...

Linosa il paradiso terrestre...verdissima, ricoperta di fichi d'india, di piante di capperi a perdita d'occhio...nera, perchè vulcanica...sembra la scozia, col mare blu, incazzato, che s'infrange sui faraglioni vicino al faro, anzichè lambire la sabbia come accade all'isola più famosa lì vicino. le case gialle con le finestre decorate di rosso, le strade pulite, il piccolissimo paesino curato...quant'è lontana Lampedusa...

TATTO: Lampedusa è il vento caldo che ti accarezza la pelle, che si porta via preoccupazioni, tensioni, stress...la sabbia finissima sotto i piedi e tra le mani...è il pelo dei randagi, impataccato dal sale, che popolano l'isola, che adottano te e il tuo ombrellone in una giornata di sole...sono le reti dei pescatori, le loro navi rovinate dalla salsedine...le dita callose di chi lavora da una vita, da quando lampedusa non era nè luogo di sbarco per immigrati nè attrazione turistica...e per mangiare c'era solo il duro lavoro di mare.

Linosa sono gli scogli appuntiti cui aggrapparsi per un bagno in fretta e furia, le spine dei fichi d'india, il sacchetto per vomitare che stringo tra le mani ( e lo uso più e più volte) sull'aliscafo che da lampedusa ci porta qui...sono i pezzi di sale che si trovano qua e là tra gli scogli

GUSTO: Lampedusa è il gusto dell'acqua, bene prezioso...è la granita alle more di gelso o al caffè da gustare in via roma o la pasta di mandorle da gustare al tavolino di un bar...è il panino mozzarella pomodoro che si mangia all'isola dei conigli come se fosse una prelibatezza mai assaggiata...sono le schifezze servite da pseudo ristoratori che spolpano il turista poco avveduto...è l'africa e l'europa che si mescolano in piatti genuinamente fusion, come il cous cous
Linosa è l'unico ristorante che qualche anno fa c'era...era una zuppa di lenticchie...il cappero salato, che prima di allora utilizzavo solo sott'aceto (che bestemmia)...è la limonata che i baristi del porto hanno offerto a tutti noi scesi malconci da una traversata infelice...è il gusto della cordialità e delle cose semplici

OLFATTO: Lampedusa è tanto, è troppo...è puzza di smog mista a spazzatura mista a puzza di porto mista a gasolio mista a fritto mista a sudore...eppure anche questo ha il suo fascino, per noi turisti abituati ai profumi negli ascensori o a deodorante per ambienti. ecco di cosa sa, l'ambiente! Ma è anche il profumo di natura, di mare, quando ci si lascia alle spalle il paese e ci si avventura un pò più in là, la sera, quando lo sciame dei turisti è tornato in hotel...è la zuppa di pesce di nicola, carica di aglio, di pepe, di pane acido fatto in casa, cucinata sulla barca al ritorno dalla pesca...
Linosa è il contrario...solo profumo di natura, del mare che viene sbattuto sugli scogli e si nebulizza nell'aria...un non odore inquietante...

UDITO: Lampedusa è tanto, troppo...è rumore di motorini strombazzanti, di gente che urla, di napoletani che in spiaggia non fanno altro che cantare, di romani che tra un aò e un mortacci riprendono a turno tutti i figli...questo di giorno...poi di notte tutto cambia...a luglio la disocteca non funziona e allora è silenzio, è il vento tra gli arbusti, sono le chiacchiere semplici tra amici, alla luce fioca di qualche portico...
Linosa è vento vento e ancora vento...un pò di trambusto quando attraccano il traghetto o l'aliscafo, con il loro carico di vacanzieri e qualche indigeno che scendono a terra...e appena questi prendono nuovamente il largo è ancora vento e solo vento...un non rumore inquietante...






non ho descritto spiagge, locali, prodotti tipici, hotel...
ho descritto emozioni che queste due bricioline di terra hanno lasciato in me...più indelebili del miglior hotel, più evocative della più bella fotografia, più convincenti del più saggio consiglio, più imparziali della sentenza di un giudice...perchè ispirate da un grande amore, l'amore per le Pelagie.

by amzterdam

Commenti

juliette_trivago ha detto…
Geniale la suddivisione nei cinque sensi olfattivi! Bellissima recensione! Puo' andare bene anche per una guida.
ciaociao ha detto…
.....che finale poetico.....un racconto molto molto bello e originale...
Alberto ha detto…
questa è da professionisti!
Luigi ha detto…
Bellissimo racconto! Brava Amz! :-)