Trivago presente a Umbria on The Blog: emozioni e tradizione


    
Si è concluso da poco il tanto atteso progetto di Umbria on the blog, il progetto di marketing territoriale che ha visto il territorio umbro il protagonista del web 2.0 nello scorso weekend. Dodici blogger sono andati alla scoperta dell'Umbria e come vi avevamo anticipato abbiamo partecipato anche noi con le nostre trivaghine Jennifer e Fabiola.

Anche se dotate di un super bus griffato non è stata la solita gita scolastica ma una vera e propria esperienza. Non vogliamo raccontarvi tutto come un diario di viaggio (lo fanno qui i nostri tweets) ma vogliamo trasmettere gli ingredienti che tanto hanno reso speciale questa tre giorni fuori dal comune.
Storia - Un vero e proprio tuffo nel passato, questa è stata Umbria on The Blog, tornando indietro di molti anni nel periodo delle corporazioni e dell'arte medievale. A cominciare dalla passeggiata notturna ad Assisi nella piazza dove si affaccia la Basilica di San Francesco e tra le luci affascinanti della notte e la veduta panoramica sulla Valle di Assisi abbiamo avuto un'emozione indescrivibile. Oltre alla bellezza del paesaggio davanti a noi e della cornice della piazza ha reso tutto più magico l'aver visto questa perla umbra in un armonioso silenzio senza la voce e gli schiamazzi dei turisti. Non da meno è stata la visita by night di Perugia, dall'atmosfera meno mistica ma non per questo meno affascinante.

Tradizioni&Persone - Una visita da non dimenticare è stata quella per il centro Gubbio, che grazie a Luciano l'abbiamo scoperta con simpatia e con ammirazione. Un tour leader del tutto particolare che era stato selezionato per un fattore molto importante: l'amore per il suo paese, perchè il Signor Giuliano non è la solita guida che fa questo per lavoro ma semplicemente per passione conosce tutto ma proprio tutto sulla storia e sulle particolarità del paese. Grazie a lui abbiamo assistito in esclusiva al restauro dei Ceri, i protagonisti della ricorrenza che ogni 15 maggio vede Gubbio in festa. La manifestazione si tratta della corsa dei "3 ceri" che corrispondono ai tre santi Sant'Ubaldo, Sant'Antonio e San Giorgio, dove i partecipanti devono tenere le statue il più verticale possibile senza cadute, per ben 4 km circa. Uno spettacolo assolutamente da vedere.

Abbiamo avuto modo anche di incontrare altre due figure importanti: il fabbro, detto "il maestro", che lavora ancora imperterrito nella sua officina, e il campanaro, che ci ha mostrato la campana cittadina e la sede dell'Associazioni Campanari. Due lavori molto faticosi ma nel modo di raccontare le loro esperienze dai loro occhi e dalle loro parole traspare tanta gioia nel mantenere vive e intatte le tipiche tradizioni eugubine. Ci teniamo a dire che siamo diventati tutti matti, non per scherzo ma sul serio con il battesimo ufficiale e con tanto di diploma che lo dimostra. E' bastato fare tre giri intorno alla fontana principale e la nostra guida con il rito tradizionale ci ha dichiarato Matti della città.

Mesteri&Cucina- I colpi di scena non sono finiti: gran finale nel centro storico di Bevagna. Ogni anno qui nel mese di giugno si ripropone il Mercato delle Gaite dove è possibile rivivere gli antichi mestieri che tanto caratterizzano la cittadina. Ma siccome noi non vogliamo farci mancare niente allora via con il giro delle botteghe. La cereria ci ha lasciato a bocca aperta: sapevate che il cerotto è nato dall'utilizzo della cera d'api o che il modo di dire "sono rimasto al verde" deriva dal fatto che quando le candele terminavano si vedeva lo stoppino verde??? Tappa successiva la cartiera: dove Mastro Cecco ci ha mostrato il procedimento e le macchine che venivano utilizzati per fare la carta. Se tutti sapessero che un tempo i manuali ci erano fatti da calce e stracci, e che serviva un mese di lavorazione, ci si penserebbe due volte prima di sprecare questa risorsa importante.

Non possamo certo non parlarvi della cucina. Abbiamo avuto l'onore di essere ospiti della Gastronomia Andreani, molto conosciuta per due motivi: tutti i loro prodotti sono genuini e fatti in casa e per la premura nella spiegazione delle portate che servono. Per loro il momento del pasto deve essere un'esperienza e dobbiamo dire che avevano ragione. Sicuramente da provare sono: il testo, focaccia, e il torcolo, dolce tipico, con un buon bicchiere di Sagrentino. Non vi diamo anticipazioni ma ricordate di provarli se programmate un viaggio in Umbria.

Non è facile racchiudere in un post tutto quello che abbiamo visto, assaggiato e provato ma speriamo di avervi messo curiosità e ci teniamo a dire che la magia di questa regione è data dalla sua autenticità ancora intatta e integra e dalle persone che la vivono, che riescono a raccontarla con entusiamo e a trasmettere il loro amore per la loro terra.

Per vedere altre foto: controllate Flickr di Jennifer e il profilo trivago di Fabila e il suo album su Picasa.

Commenti

juliette81 ha detto…
Grazie jennifer e fabila per questo inedito assaggio dell'Umbria!

Leggendo le vostre esperienze in questo periodo mi e' venuta una fortissima nostalgia dell'Umbria in generale.

Ho passato i 5 anni piu' belli della mia vita e non dimentichero' mai quella sensazione di protezione, calore e di serenita' che mi accompagna ogni volta che ritorno. L'Umbria e' una regione magica che sorprende per quel candore e umilta' di una volta. E' l'Umbria della gente semplice, grandi lavoratori, famiglie di artigiani di lunga tradizione, alcuni dei quali non hanno nemmeno mai avuto bisogno di vedere altro. E' l'Umbria dei borghi vissuti... Montone, Spello, Deruta, Corciano, che nessuna cartolina potra' mai rendere. E' l'Umbria sacra e mistica di Assisi, Orvieto, Todi, Spoleto.. dei monasteri, dei tramonti rosso sangue del Lago Trasimeno, delle opere del Perugino, del cioccolato, del tartufo, degli eventi gastronomici, musicali e artistici raffinati... E la Piana sconfinata di Castelluccio di Norcia: un paesaggio che toglie letteralmente il fiato.

E Perugia, la sua "roccaforte", una citta' sospesa tra le nuvole in una acropoli di stradine e passaggi labirintici arroccati, circondata dalle morbide colline: cosi' lontana dai clamori del mondo, eppure vicina alla gente, con i suoi rintocchi di campane, immutabili nei secoli.

Scoperta una volta, l'Umbria non si abbandona piu'. E' molto piu' di una destinazione, e' una "meta di ritorno", un luogo dove ci si puo' finalmente riconoscere.

Mi auguro che il nuovo approccio dello storytelling territoriale degli amici di "Umbria on the blog" possa convincere anche il turista piu' pigro, conformista e scettico a cambiare direzione, almeno per una volta.

E sono certa che riusciranno nell'impresa :)

Giulia